Maestro Spazzacamino

Utilizzo corretto degli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa

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Utilizzo corretto degli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa

Legna “vecchia” non significa di per sé “legna secca”: l’essiccazione della legna è in funzione del tempo ma anche della giusta collocazione e conservazione durante la stagionatura. La legna conservata molto a lungo e senza protezione o in ambienti umidi e mal ventilati sarà più probabilmente marcia (degradata dai funghi) che secca, con conseguente perdita del suo potere calorifico.



Caminetti stufe a legna rappresentano un’interessante fonte di energia alternativa se utilizzati in modo corretto: diversamente il loro impiego può produrre danni all’ambiente, con emissione di gas nocivi e polveri.
L’elemento chiave che determina le prestazioni ambientali ed energetiche di questi impianti è il processo di combustione che si sviluppa in tre fasi:

•ESSICAZIONE
Raggiunta la temperatura di circa 100° C il legno si essicca, si ritira e compaiono fessure e crepe. Il vapore acqueo evapora.

•DEGASSIFICAZIONE
Il legno sprigiona gas infiammabili che bruciano ad una temperatura compresa tra i 100° C ed i 300° C.

•COMBUSTIONE
Dopo la combustione delle parti volatili brucia la parte restante del legno, senza formazione di fuliggine, a temperature che possono raggiungere gli 800° C. Tale fase si può riconoscere dalla comparsa di piccole fiammelle quasi trasparenti.


Controllare la qualità della combustione nel proprio apparecchio è relativamente semplice, basta prestare attenzione ad alcuni segnali:

BUONA COMBUSTIONE
CATTIVA COMBUSTIONE
Fumo quasi invisibile
Fumo denso all’uscita dal camino di colore da giallo a grigio scuro
Nessun odore
Formazione di cattivi odori a causa delle sostanze nocive
Cenere grigio chiaro o bianca
Cenere scura e pesante, testa del camino (comignolo) sporca di nero
Poca fuliggine nei camini e basso consumo di combustibile
Notevole consumo di combustibile
Fiamme blu o rosso chiaro
Fiamme rosse o rosso scuro


Gli elementi che determinano la qualità della combustione sono:

1.caratteristiche tecniche dell’apparecchio
2.caratteristiche del combustibile: la legna deve essere secca, non trattata e di dimensioni adeguate
3.tiraggio dell’apparecchio durante la combustione
4.stato di pulizia della canna fumaria


1. Caratteristiche tecniche degli apparecchi e canna fumaria
Il processo di combustione avviene correttamente se l’apparecchio è realizzato in modo che:

•nella camera di combustione si raggiungano alte temperature
•i gas combusti permangono a lungo ad alte temperature
•vi sia un sufficiente contenuto di ossigeno nei gas combusti

Per ottenere un buon tiraggio occorre che la canna fumaria sia isolata termicamente, progettata possibilmente a pareti doppie, con una intercapedine d’aria per evitare il raffreddamento dei fumi da asportare e la formazione di polveri.

La sezione della canna fumaria va dimensionata in modo proporzionale al focolare perché se troppo piccola può non essere sufficiente a contenere la massa dei gas prodotta e se troppo grande può raffreddarsi in fretta, diminuendo il tiraggio ed abbassando così l’efficienza termica. Dove questo non sia sufficiente, si può ricorrere al tiraggio forzato a mezzo di un ventilatore che immette nel condotto dei fumi una massa d’aria che ha lo stesso verso del gas da asportare. Tale dispositivo è però da sconsigliarsi per i caminetti a focolare aperto perché ne diminuisce il già baso rendimento termico.

Anche l’apertura della bocca del camino deve essere costruita correttamente in modo da garantire il passaggio della giusta quantità d’aria. La possibilità di fare affluire aria dall’esterno in modo controllato da una serranda regolabile può migliorare notevolmente il tiraggio.

2. Il combustibile

2.1 La legna
La legna da ardere viene suddivisa in legna tenera e legna dura o forte.

La legna tenera pesa circa 350/400 Kg/m³ (con umidità 15-20%), si accende facilmente, ha una combustione più rapida e sviluppa una fiamma più lunga. Sono di questo tipo la legna di abete, ailanto, carubo, castagno, cipresso, corniolo, gelso, larice, ontano, pino, pioppo, salice, sambuco e tiglio.

La legna dura pesa circa 350/400 Kg/m³ (con umidità 15-20%), è più densa (e meno resinosa della dolce), ha una combustione più lenta e sviluppa una fiamma corta (adatta al riscaldamento domestico). Sono di questo tipo la legna di acero, betulla, carpino nero, ciliegio, faggio, frassino, leccio, noce, olivo, olmo, pero, platano, quercia, robinia e rovere.




Al variare del tipo di legno, varia anche il potere calorifico (Kcal/Kg): quello di un legno ben stagionato è mediamente pari a circa 3200 Kcal/Kg. Di seguito vengono forniti alcuni dati comparativi:

•legna dolce Kcal/Kg 2800 – 3400
•legna dura o forteKcal/Kg 3400 – 3900

La legna dolce produce maggior creosoto, il che significa pulire più spesso la canna fumaria.
E’ da evitare in generale tutta la legna resinosa, perché può provocare incrostazioni, che danneggiano gli elementi interni della camera di combustione dell’apparecchio e la canna fumaria.


SONO DA CONSIDERARE LEGNA DA ARDERE:
-la legna allo stato naturale, in pezzi e non, compresa la corteccia che vi aderisce (sotto forma di ciocchi o bricchette senza leganti, pezzetti minuti, trucioli), nonché i rami secchi e le pigne;
-gli scarti di legno provenienti dall’industria della lavorazione del legno, purchè non siano stati impregnati, verniciati o trattati.

NON SONO DA CONSIDERARE LEGNA DA ARDERE:
-il legname scarto proveniente dalla demolizione, dalla ristrutturazione o dal
rinnovamento di edifici, quello costituito da imballaggi (bancali) o mobili di legno usati,
la formica, il compensato anche frammisti con altra legna da ardere;
-tutto il legno impregnato, verniciato o trattato anche frammisti con altra legna da
ardere.


Oltre ai materiali legnosi sopra indicati, negli impianti domestici non è possibile bruciare: carta plastificata, sostanze artificiali di qualsiasi tipo, confezioni o contenitori (tetrapak). Chi brucia questi materiali produce gas nocivi e polveri dovuti alle basse temperature di combustione raggiunte e, allo stesso tempo, danneggia l’impianto.


2.2 Come si capisce se la legna è abbastanza secca?

-Osservare il colore: quando è secca, la legna tende a diventare scura, dal color bianco o crema al grigio e al giallo
-Osservare se la superficie esposta sembra umida
-Valutare il peso: la legna secca pesa molto meno di quella umida (quando viene tagliata il contenuto di umidità raggiunge il 50% mentre, una volta seccata, il tenore scende al 15-20%)
-Sbattere due pezzi di legno l’uno contro l’altro: due pezzi secchi sembreranno al suono, cavi.




-Nel dubbio bruciare alcuni pezzi: il legno secco si accende e brucia facilmente mentre quello umido è difficile da accendere e sfrigola quando è messo nel fuoco.

Spaccature e fessure sulle estremità tagliate non costituiscono un indicatore attendibile per valutare se la legna è secca.



3. Suggerimenti

3.1 Suggerimenti per l’acquisto di un nuovo impianto
Nel caso di acquisto di nuovo impianto si consiglia di rivolgersi ad aziende del settore in grado di offrire prodotti di qualità, conformi alle norme tecniche armonizzate europee (EN 13229 per inserti e caminetti aperti, EN 13240 per stufe a legna).
I prodotti testati secondo tali normative offrono maggiori garanzie per l’efficienza energetica e le prestazioni ambientali.


3.2 Consigli per migliorare il tiraggio dell’apparecchio
-Tenere pulita la canna fumaria che deve essere libera da fuliggine, ostacoli non visibili come per esempio nidi di uccelli o calabroni, uccelli morti, etc.
-Prevedere una presa d’aria di sezione adeguata al focolare con apertura diretta sull’esterno e collocata in basso nel locale dove è presente il caminetto da tenere sempre aperta durante il funzionamento dello stesso.


3.3 Suggerimenti per una corretta combustione della legna
- Usare solo legna ben stagionata e abbastanza secca, che brucia senza sfrigolare e
scoppiettare nel fuoco
- Usare legna tagliata e spaccata nelle giuste dimensioni per la stufa o il camino.
Dovrebbero essere evitati pezzi lunghi più di 40 cm e larghi più di 15 cm. Pezzi
più piccoli permettono un migliore stoccaggio della legna prima dell’uso, e
generalmente bruciano meglio. Per l’accensione usare grandi quantità di legna
finemente spaccata e un giornale non accartocciato, ancor meglio, un prodotto
accendi fuoco.

-Lasciare sempre il controllo dell’aria completamente aperto fin che la camera
di combustione è piena di fiamme e ben riscaldata.
-Non spegnere il controllo dell’aria per tutto il tempo in cui il fuoco langue. La
legna dovrebbe bruciare con fiamma gialla fin che non è ridotta a carbonella.
-Se il fuoco langue, spaccare il legno in pezzi più piccoli e usare più di un pezzo
per ciascun carico.



3.4 Suggerimenti per l’acquisto di legna da ardere
-Chiedere agli amici e ai vicini che bruciano legna raccomandazioni su fornitori affidabili.
-Scegliere il rivenditore che sembra più affidabile con le migliori raccomandazioni.
-Non ordinare legna per telefono. Andare nell’area del magazzino per ispezionare la legna e prendere delle misure di campione per stimare la lunghezza del pezzo e la dimensione della catasta.
-Cercare legna pulita. Sabbia e fango sulla legna la rendono meno conveniente.
-Non comprare a caso lena accatastata.

Si tenga presente che nel commercio della legna da ardere le unità di misura maggiormente impiegate sono tre:
il metro cubo (m³) – il metro stero (ms)¹ - e il quintale (q).

¹ Unità di misura riferita a legname impilato, corrispondente ad un volume complessivo di 1 m³ comprensivo anche degli interstizi vuoti. La quantità di legno contenuto in un metro stero dipende dalla specie, dall’umidità relativa, dal diametro e dalla forma dei pezzi di legno, dalla cura con cui essi sono stati accatastati (un metro stero di legno in tondelli lunghi 1m corrisponde a circa 0,7 m³ di legno).



-Il potere calorifico del legno varia notevolmente in base al suo contenuto di umidità per cui, quando si acquista del legno per fini energetici, è opportuno conoscere il suo contenuto di umidità.
Un esempio: il faggio seco (15% di umidità), rispetto allo stesso legno con il 30% di umidità, sprigiona il 25% in più di calorie. Il suo potere calorico si dimezza quando l’umidità è del 50%.

-Quando si compera legna verde, umida o bagnata, si sta pagando a caro prezzo anche l’acqua che c’è dentro. E’ buona norma dunque acquistare la legna durante il periodo estivo (giugno-luglio) poiché essendo il taglio dei boschi eseguito prevalentemente in autunno, si può essere sicuri che questa sia stagionata da circa un anno. E’ poi importante accatastare la legna acquistata in un luogo protetto in modo tale che possa continuare il processo di stagionatura.

-Prestare attenzione alla presenza di legno impregnato, verniciato o trattato, la cui combustione può liberare sostanze tossiche.


3.5 Suggerimenti su come accatastare e immagazzinare la legna da ardere
-Accatastare la legna in file separate in luogo aperto dove il sole estivo può riscaldarla e le brezze possono rimuovere l’umidità. Non accatastare legna non stagionata in modo troppo serrato in un luogo non ventilato.
-Non lasciare la legna sul suolo per più di un paio di giorni prima di accatastarla. Il fango e la putrefazione possono rovinarla rapidamente.
-La cima della catasta può essere coperta per tenere lontana la pioggia, ma i lati devono essere lasciati scoperti.

Se la legna è seccata al sole e alle brezze estive, va spostata nel deposito invernale. L’area dovrebbe essere secca e interamente riparata dalla pioggia e dalla neve, ma non all’interno della casa.
Grandi quantità di legna non devono essere immagazzinate all’interno delle case a causa dei rischi di crescita di muffe, che possono contaminare l’aria interna con le loro spore.
Tuttavia, un piccolo quantitativo di legna immagazzinato in casa può essere riscaldato a temperatura ambiente prima della sua combustione.




Maestro Spazzacamino Bezzi Lorenzo